Vivo la più parte dei giorni
in un participio passato
fino a ieri assente.
Aprendo un cassetto ho ritrovato
pensieri trascritti
nel mio peregrinare
da una giornata all’altra,
da un naufragio di idee
a uno sconfortante amore
che mi ha dato
giornate da pazzia
e amore da soffrire gioiendo
solo a tratti,
giornate a faticare
per morire
senza riuscirci,
versi ancora acerbi
per sognare.
Quello che è successo
ormai è stato
mentre ripesco
spigoli di gioia,
riflessi
dal mare del passato,
parole
che non danno noia.
Scrivevo all’impazzata
ed ero il genio
che credevo d’essere,
come adesso
che faccio ancora il verso
alle mie noie.
E’ sacrosanto credere
o sognare
mentre non so ancora cosa fare,
non ho un progetto
per il resto della vita ?
Che scriverò
lo faccio ogni giorno,
per non morire
ormai tutta la vita.
Quell’infinito che ancora non
conosco
é il lupo che attende dentro al bosco
tutti i peregrini della vita.
Ma tu che mi conosci
cosa ne pensi ?
E’ tutta una scemenza ?
Gioacchino Ruocco
Ostia lido 14/02/2014
Inserita nella raccolta “giorno per giorno”
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