Suvereto
In un respiro
che da sempre ha vita
va la mia
speranza per un sogno avito
in cerca di
sostanze e di memorie,
di glorie
sustanziate dal pane quotidiano
e dal
pensiero di un vivere quieto
come in un
eremo liberale e aperto
alla parola
degli altri,
ad ogni
tentazione
nel volere
del Dio che ogni ragione comprende
ed estende il
suo volere in ogni fine.
Dammi la pace
che mi manca ancora,
un'ora almeno
come un'illusione
di vivere il
perdono dei miei mali
che ho
ereditato dal tramandarsi eterno.
Chiedo il
perdono che mai ti chiesero
altre
sembianze, altri vagabondi
che in te si
abbandonarono al mio stesso sogno.
Agogno e vivo
nel meritar
me stesso
alle tue
frescure, alle tue vedute
che mi fanno
scendere
fino alla
follia dell'esistenza
da dove tosto
io fuggo
per rimirar
la tua benevola eccellenza.
Gioacchino
Ruocco
Ostia Lido
- 26/10/2015
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