Se dovesse ancora tremare la terra
vienimi incontro a prendere
e portami dove il mio destino vuole
onde siccome suole questo paese
che a volte si ridesta e a volte cede
alla natura da sempre insicura coi sui affanni.
Io vesto ancora i panni del dolore,
dell’abbandono, di una vita che non vuole
piegarsi al destino avverso
destinato a noi due
accomunati da sempre
in un amore diventato eterno e irriducibile
che ancora ti cerca nelle pieghe del tempo,
nelle crepe dei muri, nell’alito del vento
che ti portava in alto a farti vivere
il mito che ti rubava l’anima.
Ritornerò appena è primavera
sul tuo appennino con la preghiera
al passo col mistero di sentirti affianco
nelle ore che l’amore ci donava
e nel ricordo che ancora mi ritempra.
Come un pastore verrò appresso al pianto
a cercare la pecorella smarrita chi sa dove,
per ritrovarti come un santo a dare tregua
ai miei ricordi, ai giorni di pene e di sconforto
e a quelli di luna piena che ti stringevano a me
nell’abbraccio del mio amore forte.
Ostia Lido 2015/12/23
Inserita nella raccolta “Aquila forever”
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