Le asprezze
antiche
col passare degli
anni
vestono volti più
gentili.
Le strade
impercorribili
arrivano fino al
paradiso
per dare al
sorriso
un'anima felice.
I campi dissodati
dai tanti screzi
e dai residuati
guardano a valle
com mille richiami
nuovi e inusitati
che a volte
ritroviamo
soltanto
nelle cronache
passate
del "L'uva
puttanella".
I muri muti dei
casolari,
come segreti
disvelati,
si sono screpolati
nell'abbandono
e a ogni sguardo
attorno
è un belare che si
è perso
nella stanchezza
del cielo
terso ma
impietoso,
pernicioso a volte
con piogge
torrenziali
che spostano il
paesaggio
un po' più giù
o quasi a valle.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido
2016/01/18
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