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giovedì 13 ottobre 2016

A Neruda



Nella notte oscura
dove il tempo può sembrare una eternità
anche se la paura mi chiede di diventare libero
ma non riesco a trovare la strada per farlo,
il tarlo tante volte invocato
mi dà la forza di abbandonare il mondo
nel mio modo usuale
passando col pensiero la linea che separa
il tuo mondo dal mio.
Il mio è un pensiero libero
che si  libra sulle immagini di questo girotondo
dove si fa giorno e notte,
dove la gente fa a botte
e sente appena la voce
che arriva dai versi di una poesia
che chiede libertà per tutti
come il verso sciolto
sfuggendo ad ogni metro
che il tempo assume di volta in volta
per cambiarci il volto
e l’immagine che di noi s’è fatta.
Passeremo ogni linea di confine
fino a trovare il nostro vero destino
fino a quando
noi non saremo la libertà
che gli altri elementi hanno
fino all’auto distruzione.
Nella notte oscura e poi nel giorno pieno
per affermare la nostra volontà
nel vigore del nostro immaginario.
Mi sforzerò di ritornare indietro
se questo non si avvera
per non lasciarvi piangere per le mie pene
che avete ereditate
come  il frutto che nasce
per diventare seme
e risorgere a ogni stagione.

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido              13.10.016

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