Chi fa la storia
sono i curiosi e i meno abbienti,
quelli che soffrono la fame
e sentono che altrove
c’è roba che si butta,
che basta allungare le mani
per quello che non costa niente
e sanno che la cresima e il
battesimo
non fanno un uomo adulto
frutto di meraviglie,
che il lutto non dà la nostalgia
di un altro mondo
perduto chi sa dove
e chi sa come.
Il tempo passa
ma le sconfitte restano
ed il perdono
non è un modo comodo
di vivere la vita
se scambiamo le appartenenze
come terre inviolabili
che senza esse il mondo muore.
Vengo dalle radici della vita
da che il mondo si è fatto
anima dell’uomo
e di tutte le bestie,
dall’universo
ch’è sopra la mia testa
giorno e notte
e da allora cammino
e vado in giro
dando la mano a tutti
per un po’ di umanità
che sembra disgregarsi
ad ogni starnuto del tempo
pronto al sacrificio d’altre vite.
E’ già da tanto che sono fermo a
un bivio.
Le mie intemperanze
come l’inferno bruciano i miei
dubbi,
ma riconosco i miei fratelli in
tutti
quelli che mi passano affianco
derelitti
e poggiano la mano sul mio cuore
loro che sono afflitti
dalla voglia di arrivare
dove io sono.
Gioacchino Ruocco
16.10.016 Ostia Lido
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