Sulla costa che scende verso il
mare
mille case stanno preparate
dal tempo
qui sedimentato,
tanti percorsi per poteri amare,
sognare un diluvio universale
il più lontano possibile
perduti appresso a foglie
sempre verdi
in un tripudio di aria salmastra
che su di loro si posa e si
frammista.
Un vuoto che affiora dentro a
un muro
è un passaggio sicuro per
l’aldilà
che sogno ogni volta che torno
e m’arrampico nell’aria per le
vie
che svegliano i ricordi alla
poesia
del tuo amore che in mezzo
a questo eterno paesaggio
non ha bisogno di pudore
nelle luci che ritorneranno
all’alba
a dare consistenza ai nostri
gesti,
leggerezza alle parole
che nelle ombre sembrano
farfalle
scintille nate a risvegliare il
buio
che nascono dal cuore
per posarsi su un corpo che del
dolore
ne ha fatto un lontano ricordo.
Pietra su pietra i miei sospiri
formano altri terrazzi
dove spontanee crescono le
nostre idee
che anche sul tardi non
dispereranno
di ritrovarsi ancora quando sarà
di ritrovarsi ancora quando sarà
l’ora della ripartenza
inevitabile.
Gioacchino Ruocco
24.10.016 Ostia Lido
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