Oscilla la lampada al soffitto
e il cuore torna afflitto a palpitare.
Quant’ancora penseremo al peggio
quanti singhiozzi si stanno a preparare!
Certo saremo ancora in piedi nella notte
tenendoci per mano per non perderci
per non smarrirci nel terrore della morte
da sempre pronta a portarci via
tra il pianto di quelli che restano
che da secoli non si rassegnano alla
perdita.
Chi ci diede la vita si racconta che era
eterno
come ancora si dice, ma questa terra
mentre ti fa felice ti porta via
anche senza una guerra seppellendoti
come un rifiuto da rigenerare
da parte di chi resta
nel procreare altra vita,
altri inganni, altri terremoti,
per mescolar le gioie con gli affanni,
evolvere il pensiero per capire
se questo mondo un giorno andrà a finire
e andremo altrove a rinnovare il fiato
che già si è consumato di contrada in
contrada
pregando, gridando, imprecando
rinnovando il tormento che in noi ritorna
vedendo modificarsi i contorni del creato
che da domani in
poi guarderemo
con altre emozioni, con altri rimpianti
cantando altre canzoni a ricordare il
passato.
Per un momento mi sono perso
in questo avvenimento che mescolava il
sangue
e il fiato in gola senza trovar parole
uguali quelle che danno gioia
per il pericolo scampato.
Mi son guardato intorno ed ho capito
che il brivido provato
non era per il freddo della sera,
ma per la chimera
che era arrivata ad un passo da me
a modificare il creato
come il primo giorno.
Gioacchino Ruocco
Ostia
Lido
26/10/016 ore 21.11
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