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domenica 6 novembre 2016

Un santo ….




Ogni volta che mi sono confessato
mi sono sentito tutto un peccato,
un’anima in pena
senza ne capo ne coda.

La mia mente,
piena di memorie travisate dal tempo,
dai residui di guerra,
sulle dune a mostrare
una piaga subita nel farla,
dalle grida di spavento
anche se il vento
agitava soltanto le foglie
da un albero rimasto in piedi
di corredo alla casa
per il fresco e un poco di frutta,
avevano fatto più brutto, più aspro
il tempo avvenire.
E’ andato a finire
che nato in un giorno di luglio
mi sentivo estraneo
al subbuglio che la vita creava
e metteva davanti
fin dentro la casa
con chi ti diceva
se era buono o cattivo
quel che facevi.

La prima volta
mi persi smarrito
nelle parole di chi mi chiedeva
se avevo qualcosa da dire.

Non riuscivo a capire,
nonostante gli insegnamenti,
perché dovevo pentirmi
di quel che facevo,
dovevo sentire vergogna
per quel che dicevo,
per il mondo che ormai
avevo dentro di me:
di soldati pronti a sparare,
delle bombe che davano al cuore
il terrore ed il pianto.

Ma un santo chi era  ?
Non l’avevo capito
e ancor non lo so.
Un uomo senza prurito ?
Intorno non c’era nessuno.
Eravamo ancora sporchi di fango
di terra, di guerra
e di notte piangevo ad ogni rumore
che faceva tremare la casa.

Il peccato è una grande passione ?
Sarebbe così
la parte più buona di me
per la quale, penitente incallito,
mi gratto ancora se sento il prurito
di idee, di un animo e un cuore,
di gioie e dolori,
di noie e passioni graffianti
manco se fossi un artista,
un credente o soltanto sfascista……

Gioaccino Ruocco

Ostia Lido                               06.11.016 

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