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martedì 10 maggio 2016

Il rancore che in te matura



Quando ritorni
coi tuoi ricordi
alla tua gioventù
lo fai soltanto
per sbattermi in faccia
il rancore che in te matura
con gli anni
di questo tardo pomeriggio.

Anch’io soffro i miei acciacchi,
ma non ti porto attacchi,
non ti faccio carico di loro.

E’ il corpo
che in comincia a cedere,
ad arrendersi
alla vecchia
che non so chiamare
diversamente.

Vorrei guardarti negli occhi
teneramente
e continuarti ad amare
e a mio modo lo faccio.

Non ne so un altro.
Le parole che adopero
sono sempre le stesse,
anche se dissimulo il pianto,
la commozione,
le imprecazioni
contro chi mi dà da piangere.

Sento il mio corpo
usurato e stanco
mentre il cuore
come un ragazzo ama,
come un ragazzo a volte soffre
i torti e le indifferenze altrui.

Non te le racconto
per non rattristarti.
Mi faccio forte per amarti
come i primi giorni
guardandoti negli occhi
per darti  la pace che tu cerchi
nonostante tutto
come il farabutto
che se ne frega degli altri.

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido           07.05.016

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