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mercoledì 15 giugno 2016

Anche nella tristezza del ricordo




Anche nella tristezza del ricordo
mi sento vivo e con i miei doveri
attenti alla tua vita, ai tuoi bisogni
di violato incanto della natura,
eternamente afflitta a dismisura
che ti fa più bella, più dolce,
più vera  e meno affranta,
per il mio cuore che vanta
di esserci nato ai piedi del Faito
in un mattino di trepida attesa,
di aria marzolina, ma nel sorriso
di mia madre che nonostante tutto
nella sua prima impresa
non si mostrò distrutta dal mio arrivo.

Anche nel pensiero che mi prende
ogni volta che mi trovo avanti
notizie eclatanti di imprese assurde
e malefatte, trovo un angolo di tregua
nelle immagini che qualcuna invia
per onorare la mia pazzia,
per alimentare i miei ricordi
di umane sensazioni ed un perdono
che nessuno mi ha mai negato,
mi rendo conto che sono in mezzo a voi
come da sempre faccio
mettendoci la faccia ormai di sconosciuto
da mettere in cornice quando vale
come un trofeo anche se manca tutto

e non dà niente agli altri, piuttosto
lo distrugge come fa il Vesuvio da secoli,
quelli che vivono facendo malefatte
da fare dire al mondo che l’acqua da noi
s’incendia se non è refrigerio per la bocca,
per il cuore quando ne  ritrova il sapore,
il gusto di sognare con una brocca in mano
ricordando le gioie del bambino che attinge
e spinge il desiderio oltre il confine
di tenerla tutta per se tornando a casa
nella calura che gliene chiede ancora.
“Tanto bevemmo che desiderammo
l’ardente sete”* per la felicità che
dentro noi affiora da sempre a ristorarci.

Gioacchino Ruocco
Ostia Lido              16.06.016



·         Alcione – G. D’Annunzio

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