Ti sei preso il mio cuore
e l’hai fatto a pezzi,
ti sei presa la mia anima
e la dispiegata al vento
che la fa andare
dove lui vuole.
Il cuore mi duole
e l’anima è impazzita
di dirmi cose
mai sentite prima,
che lei non esiste
e posso farne a meno
senza tirare il freno
il freno nelle curve
dove le vertigini
mi chiamano
a voli manifestamente
impossibili da fare.
L’uccello ch’è in me
non si palesa
e non ho mai avuto
la pretesa
di provare a farlo.
Neppure il tarlo
della mia pazzia
mi porta idee
cosi fatte intrepide
anche se icaro
non ebbe soggezione
della morte.
Ho vissuto un tormento
che strepita ancora.
Quando sarà l’ora
ti dirò che faccio
della tua arroganza:
carta straccia.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lildo 09.016.016
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