La mia disperazione
non trova una sdraio sulla
spiaggia,
solo cartoni dietro la stazione
per rovesciare il vomito del
giorno.
Non provo quella disperazione
che provano quelli che perbene
giacca e cravatta trovano
affezione
solo per fatti loro.
Quando li avvicino
attraversando la strada
hanno un volto disgustato
corrucciato dal dolore
di un cuore e di un cervello
in confusione.
Vorrei dire a loro:
Non mi conosci più ?
Io sono uno dei tanti
che fanno la nazione
dimenticata e affranta.
Siamo lo stesso sangue,
ma mi hai fregato
non solo quella volta
davanti al teatro
quando mi hai tolto
dalle mani la razione
della mia comparsata.
Mi hai fregato ancora
il giorno appresso
quando mi hai dato
un cinque falso,
falsario del cazzo.
Ti trovo ovunque
è terra di nessuno
dove il popolo sovrano
da batoste
sulle costole del disoccupato,
del vecchio dimenticato a casa
dal destino dei suoi
lontani e persi
in qualche nebbia di parole acerbe
di bugie fabbricate in serie
come le auto
che annebbiano il cielo
di chi è sovrano solo per un pelo.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 22/06/016
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