Spero che il mondo
resti rotondo
che per essere un poeta
non debba sopprimere
la meraviglia parente dello stupore
che il verso libero resti giocondo
e libero
di qualsivoglia frenesia,
che la felicità
non abbia a soffrire
difronte all'eternità
e all'avvenire incerto
di certi giorni,
che il tempo
non torni mai indietro
a cercare quello perduto.
Ho già avuto tanto
che mi sono commosso
in un pianto
che mi ha liberato
dai miei peccati,
calcinati dal sole
di alcune parole felici
che mi hanno emozionato
come da tempo
non succedeva.
Se ci credi
siamo almeno in due
a cantare vittoria
per la memoria ch'è ancora buona
ma non vuole rimpianti
entrando nel cortile a fianco
come fosse Gerusalemme
prima di Pasqua.
Gioacchino Ruocco
22.09.016 - Ostia Lido
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