Una di quelle dimenticanze…
Da anni parto
e torno appena posso
col volto del giorno che ho
vissuto
addosso
sconosciuto come tanta gente.
Non ho mai scritto cartoline
per darti l’idea della mia
lontananza.
Vivo la mia esistenza di
vicinanze assurde,
di assonanze che appena
riconosco
come utili agli sguardi,
come un mille piedi
che consuma la strada
senza saper che fare.
Ti guardo a volte
chiedendomi chi sei.
Se mi appartieni ancora per
qualcosa
che dovremmo avere in comune.
A volte nessun ricordo mi aiuta
a rintracciarti,
come se fossi un altro
che fa gli stessi gesti,
che vuole amarti nonostante
tutto
pur sapendo che vestiremo a
lutto
a giorni alterni
per sembrare eterni a noi
stessi.
Quando mi penserai
sarà una storia vana.
Una partenza senza ritorno
o una di quelle dimenticanze
come succede oggi.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido
13.09.016
Inserita nella raccolta "Alzaimer"
Ostia Lido
13.09.016
Inserita nella raccolta "Alzaimer"
Nessun commento:
Posta un commento