Il delirio di oggi
è una giornata di festa
durante la quale
non so cosa dirti,
cosa mi resta da fare.
Ieri abbiam litigato di grosso.
Metti limiti ad ogni mio passo
ed io mi chiedo
se ancora ne vale la pena
se ogni pena
è soltanto la mia
e le gioie son pure le tue.
Anzi soltanto le tue
perché se tu non ci fossi
morirei di tosse canina.
Devo essere tuo
fino all’osso.
Sei tu che mi crei e distruggi.
Fuggire è uscire dal buco
della serratura.
Riprendo colore
soltanto se muore il sole
al cader della sera.
La notte è più nera
ma in fondo sincera.
Mi accapiglio
nel parapiglia delle lenzuola.
Il letto, più freddo
della ghiacciaia,
è un sacramento dimenticato.
Il delirio di oggi
si apprestava già all’alba
che scialba
é di grigio vestita
di nuvole senza soprese.
Finalmente
le distese spiagge
son vuote di raggi di sole
e di cani arrabbiati
coi racchettoni.
Son sveglio da giorni,
ma i ritorni
hanno perso il treno
ogni giorno
per fare ritorno.
Gioacchino Ruocco
15.08.016 Ostia Lido
Nessun commento:
Posta un commento