Il colore come acqua pazza
strapazza i miei occhi
che lo dovranno percepire
per arrivare a sera
quando si fa nero tutto intorno
quando il chiarore della luna è
assente.
Oggi, il presente è come il chiaroscuro
delle ombre che si formano
sul lato opposto dove le case
sono assenti
senza quella luce accecante
che semina e separa il giorno
dalla notte
e la bugia dalla verità che
affiora
negli occhi frastornati dal
chiarore,
dal ricordo di ieri
che aveva pianto tutto il
giorno
una pioggerellina di marzo.
Io che sogno barche per fuggire
dalla confusione che mi assilla
con i mille cavilli dei
contatti,
di quelli che mi cercano
interrompendo il verso o la
poesia
che mia accompagna
non mi appartengo più di tanto
distratto da tutti i sogni
che a giorni mi confondono
al mistero della mia reliquia.
Esisterò fin quando avrò parole
da ridurre all’osso, alla
goccia di pianto
che annaffia i fiori che posano
nel bicchiere come un vaso
o sarà il caso a portarmi
altrove
dove non potrò che rassegnarmi ?
Se sapessi la stagione che più
mi aggrada
mi immergerei nella Sagrada Famiglia
come nell’eco che genera nel
sogno
immagini di me senza vergogna.
Gioacchino Ruocco
29.08.016 Ostia lido
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