Di cosa è fatto il mio ritorno
ancora ?
Di punti esclamativi,
di sguardi o guadi per
attraversare l’anima
ancora alle prese con le parole
difficili di ogni giorno
che segnano la resa,
ma mai il perdono ancora nei
puntini
sospesi nei riflessi di un gesto
ripetuto con la stessa voglia
del peccato veniale di un carezza.
L’ebbrezza lo dimentica
o vive nel substrato della mia
coscienza
in attesa della penitenza
che non ho ancora recitata
di un padre nostro e di un gloria
al padre.
Il peccato più grande ogni giorno
è di guardarti e di guardarmi
intorno
per scorgere se il mio ritorno
trova un’assonanza con il tuo.
Punto su punto abbiamo già
chiarito
che le virgole divideranno
soltanto i miei pensieri
mentre le tue come è successo ieri
saranno momenti
per ritrovare l’attimo perduto
nello sguardo dell’altro
per uno starnuto
da cattivo tempo
e l’aspirina
il rimedio, il viatico
che piano piano rifarà il resto.
h’è troppo presto
per ritornare
alla dannazione.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 18.07.016
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