Il pane, la troppa mollica
ti fanno
venire la voglia
dei peperoni
ripieni
come una
donna incinta,
come se tu lo
fossi da sempre.
Maledetto il
giorno
che sei
rimasta figlia
con tutte le
voglie
delle cose
che solo tua
madre
sapeva come
fare.
Dannare è poco
e amare è
niente,
un accidenti
che mi porta
a restare
senza
un’anima,
persa nel
guado
di qualche
notte d’amore
quando ti ho
presa
e portata sul
letto
a dispetto
delle troppe
parole
che ponevi
tra noi.
Mi amavi tanto
e respiravi
raccontando
di noi
fin da
bambini.
Io invece
ti ho amato
da sempre
perché eri
donna,
l’altra
faccia di me
con la gonna,
con le trecce
i capelli
disciolti.
Ti guardavo e
ti amavo
tornando
trepido a te
desideroso di
amore.
Non capii
che le troppe
molliche
le avresti
contese
agli uccelli,
il mio amore
per gli altri
ti avrebbe
dato fastidio
fino a farti
ribelle.
Se mi fermo a
guardare le stelle
mi svegli dal
sonno
coi piedi per
terra.
Gioacchino Ruocco
Ostia
Lido 31.07.2016
Nessun commento:
Posta un commento