Lungo Parma |
Bagnavamo i piedi dentro al
Parma
Ci bagnavamo i piedi dentro al
Parma
togliendoci di dosso
il caldo dell’estate.
Parole surreali a dire poco
erano le nostre
fatte apposta
per dar l’idea ch’ eravamo
grandi.
Già fumavano
e le idee andavano
e venivano correndo
all’impazzata
come mazzate
a rompere le gambe.
Ci bagnavamo i piedi e la
memoria
diventava corta
ogni giorno.
Correvano pensieri d’autarchia
a noi intorno
già suggestionati
dalla mancanza di idee e di un
mercato
del lavoro prodotto
che diventava fiacco
fino a chiudere le fabbriche più
grandi
mettendo panorami
di miseria davanti a noi
che grandi sognavamo il dolce
far niente.
Ci bagnavamo i piedi
che rischiavano
di restare a mollo tutta la vita.
perdevamo la speranza del futuro
che ci avevano
messo davanti
fino al giorno prima come gloria
di una politica
attenta ed oculata.
Io cambiavo idea ogni momento
e non trovavo niente
nemmeno un accidenti.
Ammazzando il tempo nessuno ci
curava
e intanto navigavo
senza ritorno verso
il verso breve che alla fine
dice
the end e si riavvolge
il rullo, la bobina.
Ruocco Gioacchino
Ostia Lido 23.04.016
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