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domenica 14 febbraio 2016

La commedia che ho scritto...



Ho soltanto un ricordo che ancora mi accompagna
di quando presi il treno e ti lasciai
e il giorno dopo da solo mi trovai in un’altra città.
Da quel momento io non fui più solo
anche se sotto ai piedi la strada era perversa,
insicura ogni giorno, senza un ritorno certo
fino a quando non ti avrei ritrovata all’altro capo del filo
sorridente e incerta come eri allora.

E io mi dicevo: - Alla buonora ! in attesa che il tempo si compisse
con parole nuove da mettere a dimora nella memoria
perché un sorriso ritornasse a splendere senza equivoci sul mio volto,
con parole che avessero un senso che appena conoscevo.

Quante volte mi son chiesto di questo esilio mai desiderato
come dovesse avverarsi un sogno e il pudore ti chiede un’altra scena
su cui rappresentarlo.
E intanto è trascorsa una vita tra tanti inganni e poche meraviglie
da farsi bastare quando il tempo è brutto,
quando non ti riesce di fare un passo avanti
e resti indietro a commiserarti.

Qualche volta vorrei tornare indietro
per ritrovare il tempo che ho perduto
facendo altre cose per non darmi la zappa sopra ai piedi,
quando vedi e non vedi
e non hai il coraggio che ti fa capire
come stanno andando le cose.

La nebbia che arreda le città d’inverno
è solo una scusa.
Se tu eri delusa
anche tu hai fatto come me
venendomi appresso.

Oggi che il sole mi brucia
anche questo sembra un tempo sprecato
Se avessi bucato le ruote sarei più felice,
ma il pensiero mi dice che morirò di inedia.
La commedia che ho scritto
non trova un ingaggio
ed io il coraggio di averti fino a domani,
fin quando il mio tempo potrebbe durare.


Ostia Lido    30/01/2012      ore       18,30



La poesia è inserita nella raccolta “ L’Equilibrista …. 

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