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mercoledì 24 febbraio 2016

Tra le mani…

Marisa e Mario Merz


Se fosse materia
quella che mi passa
per le mani
starei fino a domani
a ubriacarmi
del piacere dell’essere
un uomo pensante
che si balocca
col sapor che gli tocca
al tatto
di una immagine pensata
e raccolta nell’intimo
della propria sostanza,
ma la malinconia
che mi assale
mi porta fuori strada
pur senza nebbia
nella campagna intorno
che corre come un contorno
alla mia permanenza
nell’essenza che mi ha preso
e sradicato dal terreno.

Nuvola nel cielo,
pietra sulla strada,
tempesta dentro al cuore
di contrada in contrada
ti ho incontrata
come il sospiro
della mia tristezza
ora per naufragare,
ora per trasformarla
in un pianto liberatorio
come oggi ne avrei bisogno.

Lo scalogno
è una via di mezzo
tra la cipolla e l’aglio
e il raglio dell’asino
non corre a sufficienza
dove vorrei andare.
Stratosferica la voglia,
incommensurabile il dormiveglia,
penoso lo svegliarsi all’alba
per le pianure già percorse
dimenticando le paure
del passato.

In fondo
la strada ha mille curve
nonostante i sorpassi
e i volti abbandonati
nelle loro riservatezze.
Sarebbe arduo il compito
di identificarli ad uno ad uno
ricordandosi di quelli
ormai mancanti,
eliminati come le scartine
nella prima mano
di una partita.

Gioacchino Ruocco

Ostia Lido 24/02/2016




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