I miei auguri…
I miei auguri stanno appesi alla
luna,
i tuoi appesi a un chiodo,
a un giorno di umori duri da
digerire,
un cocomero acerbo
scaraventato contro una parete
a fare il botto.
E’ duro da patire un giorno d’infamie
per un augurio ancora assieme
sulla strada che si inerpica sul
monte
dietro casa ogni giorno a rimirar
le stelle.
Son così magro che ho bisogno di
bretelle
per mantenere addosso i pantaloni
e pietre nelle tasche contro il
vento
per ritornare al dunque
all’avvenire.
Di questo passo penso che potrà finire
ogni occasione per vederti.
Sentirmi addosso il freddo della
neve
sarà il più breve incontro nel vederti.
Odiato come l’amore che non si
misura
col metro decimale, ma con misure
occasionali come le parole infame
e via dicendo orrire con brividi
che non so capire se andrò per
tetti
come un gatto fuso nelle fuse di
marzo.
I miei auguri stanno sotto gli
occhi di tutti
come il monumento ai caduti per la
gioia
di vivere sognando un grande amore
che si è sciolto all’istante al
cambio di stagione.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 05.03.016
I miei auguri…
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