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I fattori che giocano nelle nostre impossibilità,
anche se fossero uno soltanto,
hanno fatto di me uno che guarda
gli altri vivere con altri
paradigma.
La canizia racimolata in giro
si attesta su valori alti,
impossibili da sopportare dal mio
carattere
che vorrebbe una vita più attiva
e intemperante.
Quando mi sei davanti
come universo tangibile
il desiderio irrefrenabile
si condensa in un piacere
che deborda
e scivola come un fiume a valle.
Da modesto ogni pensiero si fa grande:
sconfina ogni dove
per riportar le stelle negli occhi
tuoi,
a riaccendere il divino,
il desiderio delle spettanze,
delle ricorrenze avite,
delle dolci memorie che ingannano la
vita
senza progetti
ma un lamento eterno
che si condensa
e distrugge le speranze tradite.
Se giammai arriveremo nei cieli
sarà l’inferno a tramutare le
aspettative
che ormai distruggono ogni cosa
dentro e fuori di noi,
naufraghi eterni di un dio peccato
che per crearci ancora si è
dannato.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 04.03.016
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