L’amore che non dona il proprio corpo
mette l’acido in bocca,
ombre per la casa
malessere di traverso ad ogni fare,
congiunzioni astrali
che hanno dell’impossibile
la maestria di rovinarti l’anima.
Mi hai preso
con la dolcezza in corpo,
come una pizza d’asporto
fino a sotto casa
lasciandomi le mani unte di piacere,
le uova nel paniere
da friggere
o farne uno zabaglione per il pianto.
Seduta stante
mi hai travolto sciogliendomi
e mi son sciolto
come all’apparir del sole.
Al ribollir dei tini
ero insipido a rimirar le nubi
stanco di un giorno astemio
di facili carezze
nell’ebbrezza dei baci insaponati.
Abbracci delicati e travolgenti
al fin della giornata
hanno cambiato l’autunno
che si faceva inverno.
L’eterno grigiore
ormai da padreterno
ha messo su un nuovo vigore
per giungere all’inferno del piacere.
Sinceramente tuo
nel dare e avere.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 04.03.016 h
07,12
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